Sul lago di Como un momento speciale, il sole del primo mattino che filtra tra le ombre delle nuvole illuminando solo un piccolo borgo a bordo lago, mentre il resto della parete verdeggiante rimane scura, sembra un sapiente lavoro di luci di un set cinematografico o di un documentario. A seguire un susseguirsi di eleganti ville storiche. Borghi e ville, mi piace quest’alternanza con il filo conduttore del lago.
Ecco perché l’Italia è così speciale. Ho ancora negli occhi e nel cuore lo spettacolo delle dolomiti ed in soli 20’ sto sorvolando il borgo storico di Marostica. Sapevo della scacchiera a dimensione umana, ma non della bellezza del castello che come un mantello srotola le sue mura dalla collina fino in pianura. Da alpino non posso rinunciare ad un passaggio sul famoso ponte di Bassano, prima di "mettere prua sud" per vivere un’altra emozione grandissima.
Tutto il mondo ci invidia Venezia, e tutto il mondo viene ad affollarne le calli (purtroppo pre COVID). Che privilegio poterla sorvolare, ammirarne le cupole delle chiese, i campanili, ma soprattutto correre sopra la laguna di isola in isola. Splendido colpo d’occhio dall’alto di tutte le casette colorate di Burano, e poi le numerose barene dalle forme astratte, le bilance (i casotti di pesca su palafitta); se Venezia è magnifica ed unica, la laguna ne è la degna cornice.
Da Venezia partiamo alla volta della pianura padana, devieremo sul lago di Garda, per poi puntare a sud alla volta dell’Appennino, riempiendoci sempre più di orgoglio per un paese così ricco di splendide architetture, siano esse opere naturali create in milioni di anni, o opere dell’uomo realizzate in relativamente pochi secoli. Tra Venezia e la Valpolicella scopriamo Villa Contarini, bella ed elegante, e sappiamo che di gioielli architettonici così belli il Veneto ne è costellato. Ma non possiamo vedere tutto, c’è davvero troppo in Italia, e allora proseguiamo.Che l’Italia sia legata al vino lo si capisce un po’ ovunque, dalla Franciacorta, alla Val d’Adige, in un po’ tutta la Toscana, nelle Langhe … e certamente nella Valpolicella. Atterriamo nel giardino di una tenuta vinicola impreziosita da una splendida villa del 1500, opera dello stesso architetto che disegnò il Palazzo Te a Mantova. Magnifica, 4 camini davvero unici nel loro genere dominano letteralmente 4 saloni, ed ai piani superiori 7 camere sono a disposizione di fortunati ospiti che godranno di una vista incantenvole sulle colline e vigneti della valle, o sul suggestivo cortile interno. Un vero salto nel tempo, nella pace e nell’eleganza.E così l’elicottero diventa inconsapevole traghettatore storico tra i vigneti della Valpolicella e la bellissima Mantova. La testa è già all’opera, venire a soggiornare circondati da questa splendida villa, degustando dei vini importanti, per poi fare un’escursione fuori porta per andare a scoprire Mantova con l’affascinante Palazzo Te, tornare poi la sera nella pace e tranquillità della villa. Forse una delle convinzioni che più riporto a casa dopo questo tour esplorativo è che la densità di cose magnifiche da vedere in Italia e la sua conformazione geografica siano ideali per l’elicottero, che tutto rende molto vicino. E così in 6 minuti di volo passiamo dal Rinascimento della Valpolicella all’epoca classica romana mentre sorvoliamo le grotte di Catullo e quindi il castello scaligero posto all’ingresso della penisola di Sirmione. Di nuovo pochissimi minuti e siamo a sorvolare la Mantova dei Gonzaga ammirando l’incontro tra la creatività della natura, con i famosi laghi ed un isolotto a forma di foglia, e la creatività umana di Palazzo Ducale e Palazzo Te.
Umbria e Toscana sono un concentrato incredibile di borghi storici, non l’ho scoperto certo io, ma in volo la cosa è particolarmente tangibile. Non faccio a tempo a finire di fotografare un borgo e subito in vista compare il successivo, con molti altri che dobbiamo tralasciare per ragioni di tempo, e con molti altri piccolissimi che sorvoliamo senza neanche conoscerne il nome. Così ci sfilano a lato Cortona e Perugia prima di sorvolare Assisi. Non possiamo avvicinarci troppo, ma la ammiriamo ugualmente. È quindi la volta di Spello che dalla piana risale ed avvolge un promontorio, mentre poi Trevi, più alta sulle pendici di un monte, ci sorprende. Abituati a cogliere dall’alto i tetti delle case rimaniamo sorpresi dalle facciate dei suoi palazzi che quasi tappezzano la montagna e si mostrano a noi nella loro quasi totalità.
Non possiamo non sorvolare Spoleto, ma a lasciarci a bocca aperta, e non devo essere io a spiegarvelo, è il promontorio su cui si erge Orvieto. Quasi un iceberg che emerge dalla piana circostante, lo circumnavighiamo rimanendo a bocca aperta davanti alla bellezza della facciata del suo Duomo. Era previsto che una volta a terra avessimo tempo di visitarlo, ma il tempo a disposizione non ce lo consente. … ci sono tornato apposta due settimane dopo: è certo, nei nostri tours dopo averlo sorvolato la sua visita a terra sarà garantita.
Iniziamo a rimettere prua verso nord. Certamente proseguendo a sud ci sarebbe ancora tantissimo da vedere, non posso che immaginare cosa debba essere la costiera Amalfitana, Capri, le Eolie, l’Etna, l’arcipelago della Maddalena dall’aria, ma per ora voglio concentrarmi su questa fetta d’Italia, già di per se appagante. Davanti a noi la dolcezza e le atmosfere delle colline toscane nella Val D’Orcia. Un susseguirsi di splendidi casali, i tipici filari di cipressi che interrompono il dolce ondeggiare dei campi dorati di grano che si alternano con vigneti e boschi. Sorvoliamo con le luci basse del tardo pomeriggio Cetona, Montepulciano, Pienza, San Quirico d’Orcia e la zona delle crete senesi, e finiamo con l’atterrare nei pressi di Montalcino. Inutile dire come, anche da questa prospettiva, sia palese il perché gli stranieri amino molto queste terre.
Sulla via per San Giminiano impossibile non soffermarsi con un’orbita sopra il piccolo Monteriggioni, ed apprezzarne la perfetta struttura di borgo fortificato, quasi fosse un plastico in miniatura. Ed ecco appunto San Giminiano che ci saluta con la sua piccola foresta di torri medioevali.
Sfiliamo tra Pisa e Lucca alla volta della costa. Dopo tanta dolcezza alla nostra destra si stagliano le sagome dure ed imponenti delle Alpi Apuane, mentre a destra abbiamo il suggestivo colpo d’occhio della lunghissima linea costiera tra Viareggio e Forte dei Marmi ed il suo entroterra (dove inaspettato appare un antico anfiteatro romano del II secolo a.C.). Anche questo è il vantaggio di avere una prospettiva inusuale e privilegiata: mentre il colore del mare non è necessariamente dei più turchesi, dall’aria è simpatico osservare il patchwork di colori creato dal susseguirsi senza soluzione di continuità degli stabilimenti della Versilia. … anche qui purtroppo gli effetti del Covid sono palesi: pur essendo luglio osserviamo pochissime persone in spiaggia e tantissime barche ferme nei porticcioli.
È una questione di pochissimi minuti e stiamo sorvolando le famose cave di marmo di Carrara. Chissà, forse in futuro con tanta diplomazia riusciremo a convincere qualcuno a lasciarci atterrare direttamente nelle cave, per poi visitarle anche da terra. Scendiamo nuovamente di quota e la costa cambia radicalmente. Lo splendido promontorio di Porto Venere apre la scena alle falesie della costiera ligure di Levante, e tutto intorno il mare assume colorazioni che vanno dal turchese al cobalto.
Sfiliamo lungo la costa ammirando l’alternanza tra scogliere a picco e terrazzamenti strappati alle rocce. Le Cinque Terre sono affascinanti da terra, per le passeggiate a strapiombo sul mare e per i piccoli borghi colorati di pescatori dove passeggiare, ma affiancare questa esperienza con un sorvolo è davvero qualcosa di speciale che la rende completa ed unica. Ecco Rapallo, e a 2 minuti di volo la piccola baia di Portofino. Dall’aria possiamo gustare l’eleganza delle sue ville, la minuscola piazzetta, i colori del mare, la suggestione delle barche in rada, e scoprire un minuscolo e grazioso cimitero affacciato su acque turchesi.
Siamo alle tappe finali. Da Portofino passiamo l’Appennino e dirigiamo sulle Langhe. Certamente un piacevole susseguirsi di colline quasi interamente ricoperte da vigneti, dopo aver sorvolato la Toscana mi fa pensare che forse sarebbero più appaganti se sorvolate con i colori autunnali, o forse sarebbe meglio invertire la sequenza, per ottenere un miglior crescendo. Senza nulla togliere alla qualità dei grandi vini piemontesi, ma immediato il pensiero va ad un commento campanilistico degli amici toscani: a Montalcino il disciplinare limita a circa il 15% la superficie da tenersi a vigne ed il resto a campi o boschi, nelle Langhe vedrete che è l’esatto contrario.
Prua sempre a nord e grazie alla cortese assistenza dei controllori di volo di Torino Caselle, con un po’ di pazienza possiamo ammirare le bellissime regge di Venaria e di Stupinigi, opere architettoniche, geometrie perfette ed armoniose che quasi diventano dei merletti nei loro splendidi giardini.
Prima di lasciare Torino sfiliamo ad est del Po per un rapido sguardo alla Mole Antonelliana (purtroppo in controluce) e quindi finiamo il viaggio sulle risaie del biellese al tramonto.Volare a bassa quota non è solo ricercare la bellezza paesaggistica, ma è anche la scoperta di geometrie inusuali, siano esse naturali o umane, infrangendo a volte le regole della privacy, andando a spiare i magnifici giardini all’italiana nascosti dietro le mura dei numerosi palazzi che sorvoliamo, rimanendo affascinati dalla bellezza immaginata dagli architetti che nei secoli passati non potevano certo godere del punto di vista privilegiato dal quale li osservo io. Ci si sente un grande gigante che osserva ed abbraccia tutto quanto succede a terra, quasi fosse un plastico. E così anche solo sorvolare una mietitrebbiatrice all’opera, un “giardino” di irrigatori, un deposito di ordinati caterpillars, due campi da calcio con omuncoli che corrono dietro un pallone invisibile, o un’ordinata sequenza di ombrelloni blu in contrasto con un verde giardino all’italiana diventano piacevoli intermezzi tra i luoghi più “blasonati”.