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I Parchi dell'India
03/11/2022
I Parchi dell'India
Sasan Gir National Park – Gujarat, India
Sasan Gir, spesso conosciuto semplicemente come Gir, si estende per 1.492 km2 nella penisola del Gujarat a nordovest dell’India, vicino alle città di Junagadh e Amreli.
Fu stabilito per preservare l’unico habitat del leone asiatico, una sottospecie più piccola del suo cugino Africano, con una distintiva piega dello stomaco. Il leone asiatico è uno dei cinque grandi felini dell'India, insieme alla tigre del Bengala, al leopardo indiano, al leopardo delle nevi e al leopardo nebuloso. Un tempo il suo areale si estendeva dal Mediterraneo alle regioni nord-orientali del subcontinente indiano, ma la caccia eccessiva, l'inquinamento idrico e la diminuzione delle prede naturali ne hanno ridotto notevolmente l'estensione. È tutt'oggi oggetto di dibattito se i leoni che vivevano in Europa (nei Balcani, in Macedonia e in Grecia) durante l'epoca ellenica fossero leoni asiatici o se appartenessero a un'altra sottospecie. Il leone asiatico maschio ha, in media, una criniera meno imponente di quella del cugino africano, però ha un pelame che nell'insieme è più sviluppato. I leoni asiatici sono animali sociali che vivono in branchi. Questi sono meno numerosi di quelli dei leoni africani e in media comprendono due sole femmine, al contrario delle quattro-sei femmine che si incontrano nei branchi africani. Hanno abitudini meno socievoli e si congiungono con gli altri membri del branco solamente per accoppiarsi o attorno alla carcassa di una preda particolarmente grande. È stato ipotizzato che questo comportamento sia dovuto al fatto che a Gir si trovano prede più piccole di quelle che vivono in Africa, per la cui cattura necessita la collaborazione di pochi animali. I leoni asiatici si nutrono prevalentemente di cervi (sambar e cervi pomellati), antilopi (nilgau), gazzelle (chinkara), cinghiali, bufali selvatici e bestiame domestico.
Molto presente su numerose bandiere e stemmi di Asia ed Europa, il leone asiatico compare anche sull'emblema nazionale dell'India.
Narasiṃha
(«uomo-leone», detto anche
Narasingh
o
Narasinga
) viene descritto come un'incarnazione (avatara) di Visnù nei testi puranici dell'induismo ed è venerato come «Dio Leone»; nei tempi antichi, quindi, quando i leoni indiani o asiatici erano comuni in gran parte dell'India, venivano considerati sacri da tutti gli indù.
Singh
è un cognome molto comune tra i Sikh e gli Indù e significa «leone»; risale ad oltre 2000 fa, ai tempi dell'antica India. Deriva dal termine sanscrito «
simha
», che vuol dire «leone». Originariamente veniva utilizzato solamente dai Rajput, una
kshatriya
(o casta militare) indù, presente in India già nel VII secolo. Dopo la nascita dell'organizzazione dei
Khalsa
nel 1699, i Sikh adottarono il nome «Singh» in onore di Guru Gobind Singh. Oggi, oltre che tra milioni di Rajput indù, questo cognome è presente anche tra una decina di milioni di Sikh di tutto il mondo.
Singhāsana
(letteralmente «sedia del leone») è il tradizionale nome sanscrito con cui veniva chiamato il trono dei re indù fin dall'antichità.
Oltre a diverse centinaia di leoni, i felini sono ben rappresentati nel parco dai gatti della giungla, i gatti del deserto e i gatti rugginosi, oltre ad una popolazione di leopardi.
Il Parco ospita una serie di mammiferi e tra i più interessanti troviamo l’orso labiato, la iena striata, lo sciacallo dorato, la chousinga (l’unica antilope al mondo con quattro corna), l’orso selvatico, la volpe volante Indiana e il pangolino Indiano. Per gli amanti dei rettili, nel parco si trovano anche coccodrilli e numerose specie di serpenti non velenosi, come il pitone delle rocce e serpenti velenosi, come il cobra, il bungaro, la vipera rostrata e la vipera di Russell.
Nell’area sono presenti anche circa a 300 specie di uccelli, come il gallo cedrone, il frangolino, l’avvoltoio, l’aquila pescatrice, solo per citarne alcuni.
Gir non è sempre stato un parco nazionale, per questo i suoi animali coesistono con alcuni insediamenti di allevatori e non infrequente vedere grandi mandrie di bestiame.
Ranthanbhore National Park – Rajasthan, India
Il
Parco di Ranthanbhore
è uno dei più grandi e conosciuti dell’India settentrionale. È situato nel distretto di Sawai Madhapur nel Rajasthan sudorientale, a circa 130 km. da Jaipur. Considerato un tempo come uno delle prime riserve di caccia del Maharaja di Jaipur, oggi è una delle principali attrazioni del paese che attira molti viaggiatori e fotografi professionisti ed il motivo principale è che è uno dei luoghi migliori per avvistare le tigri in libertà. Nel 1955 fu istituito il
Sawai Madhopur Gaming Sanctuary
per proteggere la fauna selvaggia, nel 1973 la
foresta di Ranthanbhore
fu incorporata nel “Project Tiger”, un progetto del Governo Indiano per salvaguardare la tigre, nel 1980 la foresta di Ranthanbhore fu dichiara Parco Nazionale e nel 1991 la
Ranthanbhore tiger reserve
fu ingrandita per incorporare il
Sawai Mansingh Sanctuary
e il
Kaladevi Sanctuary
.
La tigre del Bengala (sottospecie Panthera tigris tigris), abita le foreste e le zone umide di India, Bangladesh, Bhutan e Nepal. L'aspetto della tigre del Bengala si distingue dalle altre sottospecie di tigri per il suo mantello arancione accentuato da prominenti strisce da brunastre a nere; esiste anche una rara variante a mantello bianco della sottospecie. Per dimensioni rivaleggia con la tigre siberiana e la maggior parte degli esperti considera la tigre del Bengala la seconda tigre più grande del mondo. Mentre circa 2.000-2.500 rimangono allo stato brado, si pensa che molte altre migliaia risiedano negli zoo e nelle riserve private di tutto il mondo. I più grandi maschi di tigri del Bengala possono crescere fino a circa 3,2 metri di lunghezza (inclusa una coda lunga 1 metro) e pesare quasi 295 kg. Le femmine sono più piccole, le più grandi misurano circa 2,7 metri di lunghezza e pesano fino a 181 kg. Sono cacciatori solitari, predano principalmente ungulati (compresi cervi e antilopi), gaur e cinghiali (Sus scrofa). Tuttavia, diverse persone in India e Bangladesh vengono uccise e mangiate dalle tigri del Bengala ogni anno dopo averle incontrate.
L'Unione internazionale per la conservazione della natura e delle risorse naturali (IUCN) considera la tigre del Bengala una sottospecie in via di estinzione. Le maggiori minacce alla sopravvivenza della tigre del Bengala sono il bracconaggio e la conversione dell'habitat della tigre del Bengala in agricoltura, strade e altri tipi di spazio controllato dall'uomo. Poiché la popolazione umana di India, Bhutan, Bangladesh e Nepal continua a crescere, si prevede che il potenziale di conflitti uomo-tigre aumenterà.
Il parco si estende su una superficie di 1.334 kmq ricoperta da una giungla selvaggia circondata da creste rocciose. Al centro del parco, disseminato di antichi templi e moschee, padiglioni di caccia, cenotafi, laghi infestati dai coccodrilli, si erge il
Ranthanbhore Fort
, costruito nel X secolo e dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO, per il suo significato storico. È stato infatti testimone della lunga storia del Rajasthan. Incarnazione del valore e dell’orgoglio dei dominatori Rajpur dei vari regni, esso era strategico e quindi nelle mire dei vari conquistatori.
Molto famoso tra i devoti di Lord Ganesh fin dai tempi antichi, il tempio di Ganesh situato all'ingresso del Forte è l'unico tempio di
Trinetra Ganesh
nel paese. L'idolo di Lord
Ganesh
con le sue mogli
Riddhi
e
Siddhi
lo rende anche un tempio speciale di Ganesha con la sua famiglia al completo. Ci sono molte leggende associate alla sua fondazione che lo rendono un luogo religioso unico e popolare per i devoti indù. Il tempio è anche famoso per la sua tradizione unica di ricevere le lettere di invito postali inviate dai devoti a Lord
Ganesh
nelle quali chiedono alla divinità occasione proprizie per la loro famiglia. Il tempio riceve molte migliaia di lettere di invito ogni giorno e ogni singola lettera è letta dal sacerdote davanti all'idolo.
Kaziranga National Park – Assam, India
L'area di 430 chilometri quadrati del
parco nazionale di Kaziranga
, cosparsa di prati di erba elefante (o erba napier), lagune paludose e fitte foreste, ospita oltre 2200 rinoceronti indiani con un corno, circa 2/3 della popolazione mondiale totale. Istituito nel 1908 su raccomandazione di Mary Curzon, il parco si trova ai margini degli hotspot della biodiversità dell'Himalaya orientale: il distretto di
Golaghat
e
Nagaon
, nello stato dell’Assam. Nell'anno 1985, il parco è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Si dice che quando Mary Curzon, la moglie del viceré dell'India - Lord Curzon di Kedleston, visitò il parco per vedere il rinoceronte indiano con un corno non sia riuscita a trovarne nemmeno uno. Quindi ha convinto il marito a prendere misure urgenti per proteggere la specie, cosa che fu fatta avviando un progetto per la loro protezione. Dopo una serie di incontri, nel 1905, fu creata la
Riserva forestale di Kaziranga
con un'area di 232 kmq.
Insieme all'iconico rinoceronte con un unico corno, il parco è abitato da elefanti, bufali d'acqua selvatici e cervi di palude. Nel corso del tempo, la popolazione di tigri è aumentata anche a Kaziranga, ed è per questo che è stata dichiarata Riserva della Tigre nel 2006. Inoltre, il parco è riconosciuto come Importante ‘Bird Area’ per la conservazione delle specie avifaunistiche. Uccelli come l'oca dalla fronte bianca minore, l'anatra tabaccata, l'anatra moriglione di Baer, la cicogna dal collo nero e la cicogna dal becco aperto asiatico migrano soprattutto dall'Asia centrale durante la stagione invernale.
Indubbiamente, il parco è noto per la sua numerosa popolazione di animali, ma anche di più per le iniziative di conservazione della fauna selvatica. Infatti, proprio grazie a queste, il parco è riuscito a far crescere con successo la popolazione del rinoceronte con un unico corno, una specie in via di estinzione.
Il rinoceronte indiano (Rhinoceros unicornis, Linnaeus, 1758) è un grosso mammifero perissodattilo che vive anche Nepal oltre che in Assam, India. È confinato alle praterie di erba alta e alle foreste delle colline ai piedi dell'Himalaya, può correre alla velocità di 40 km/h per brevi periodi di tempo ed è anche un buon nuotatore. Ha udito ed olfatto eccellenti, ma ha una vista relativamente scarsa.
Le sue dimensioni sono inferiori solo a quelle del rinoceronte bianco africano. In natura i maschi completamente sviluppati sono più grandi delle femmine, pesando 2200–2600 kg. Le femmine di rinoceronte indiano pesano circa 1600 kg. Il rinoceronte indiano è alto tra i 173 ed i 204 centimetri e può misurare 396 centimetri di lunghezza. Il rinoceronte indiano ha un unico corno; questo è presente sia nei maschi che nelle femmine, ma non nei giovani. Il corno, come le unghie umane, è costituito da cheratina pura ed inizia a svilupparsi a circa 6 anni di età.
Nella maggior parte degli adulti il corno raggiunge una lunghezza di 25 centimetri. Il corno si incurva all'indietro verso il naso. È generalmente di colore nero. Negli animali in cattività è frequentemente logorato ed è ridotto ad uno spesso moncone. Questi rinoceronti dall'aspetto preistorico hanno una spessa pelle di colore bruno-argento che diventa rosacea nei pressi delle grandi pieghe che ricoprono il corpo. I maschi sviluppano spesse pieghe sul collo. Gli arti anteriori e la schiena sono ricoperti da escrescenze simili a verruche. Hanno pochissimi peli, a esclusione delle ciglia, delle orecchie e dei ciuffi sulla coda. Il rinoceronte indiano è un pascolatore.
La sua dieta è costituita quasi interamente da erba, ma si nutre anche di foglie, ramoscelli di alberi e arbusti, frutta e piante acquatiche sommerse e galleggianti. Si nutre durante la mattina e la sera. Il rinoceronte utilizza il suo labbro prensile per afferrare i fili d'erba, piegarli verso il basso, strapparne l'estremità e inghiottirli. Con erbe molto alte o con alberelli, il rinoceronte spesso cammina sulla pianta, piegandola con le zampe o con entrambi i fianchi, utilizzando il peso del suo corpo per portare l'apice della pianta a livello della bocca. Le madri utilizzano inoltre questa tecnica per rendere raggiungibile il cibo ai propri piccoli. Quando bevono inghiottono acqua per uno o due minuti alla volta; spesso bevono anche acqua mista ad urina di altri rinoceronti.
I rinoceronti indiani formano una vasta gamma di raggruppamenti sociali. I maschi adulti sono generalmente solitari, ad eccezione di quando si accoppiano o combattono. Le femmine adulte, quando non hanno piccoli, sono invece molto più solitarie. La madre rimane vicine ai propri figli per almeno quattro anni e talvolta permette al figlio maggiore di continuare ad accompagnarla anche dopo la nascita del nuovo arrivato. I rinoceronti indiani emettono una vasta gamma di vocalizzi.
Sono state identificate almeno dieci distinte vocalizzazioni: grugniti, suoni simili ad un clacson, belati, ruggiti, squittii affannosi, muggiti, suoni acuti, gemiti, brontolii e sbuffi. Oltre ai rumori, il rinoceronte utilizza la comunicazione olfattiva.
La vasta distesa di erba alta di elefanti, paludi e fitte foreste tropicali umide di latifoglie rende senza dubbio il parco bellissimo, ma è la presenza del fiume Brahmaputra, che lo fa sembrare enigmatico.
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